giovedì 31 agosto 2017

Cose difficili, cose belle

Sarei in vacanza. A parte il caldo africano, un posto bello da morire.


La iella ci ha inseguiti in modo piuttosto tenace, così non ci pare d'esser tanto feriali, ma mi consigliano di non riferire la lista delle sfighe, perchè sembra che metterle in evidenza ne calamiti altre. Sia mai.
Dico solo che ieri mattina stavamo al pronto soccorso. Basta arrivare a metà Italia e capisci tutto quel menzionare l'efficienza del nord est. E lo dico con amarezza, perchè questi luoghi mi piacciono e questa gente mi incanta, ed è piuttosto triste che funzioni così. 
Insomma dicevo che eravamo al pronto soccorso e si attendeva in una sala d'aspetto. Avevo in borsa una cosa da leggere, ma non ho avuto modo, in quanto l'umanità presente era talmente variegata e interessante da non lasciar spazio ad altro.
L'attenta analisi delle somiglianze perentali, di alcune note caratteristiche (padre e figlio con baffetto rovazziano, donna mezza età con smalto verde acido coordinato mani e piedi...), dei dialoghi per nulla risevati, ha reso fluido il tempo. Avrei pure pagato il biglietto, se me l'avessero chiesto.
Comunque ad un certo punto arrivano due mussulmani. Lo capisco perchè l'uomo adulto indossa una tunica lunga e il colore della pelle è scuro, ma non tanto. Il ragazzino veste all'europea ed è secco secco con due occhi enormi. Si siedono. Dopo un poco arriva un'infermiera e parla con l'uomo, che però non risponde e guarda il ragazzino, in attesa. Quello traduce tutto, dall'arabo all'italiano e viceversa, con un fare consumato e dignitoso che commuove. Avrà undici o dodici anni.
Nella stanza c'è anche una signora in carrozzina, accompagnata dalla figlia. Da un po' l'anziana chiede di andare in bagno, ma la figlia esausta teme che arrivi il loro turno proprio mentre si allontanano. Poi si decide, e due minuti dopo un medico che pare appena uscito dal bagno 23 di Follonica, le chiama a gran voce.
Il ragazzino, che nell'attesa aveva appoggiato la testa sulle ginocchia del padre, si alza senza che nessuno glielo suggerisca. A passi svelti raggiunge il corridoio, il bagno e avvisa le signore.
Noi, rimasti col culo sulla sedia, ci scambiamo sguardi un poco vergognosi.
Quando il ragazzino riprende posto, le parole mi escono da sole, non posso trattenerle: la mia maestritudine è cronica, non va mai in villeggiatura.
"Sei stato veramente bravo, grazie".
Lui mi guarda di taglio, arrossisce molto e poi con un sorriso fiero si riadagia sulle ginocchia del papà.

19 commenti:

  1. Brava.
    Questi ragazzi sono l'unica speranza possibile.
    Speriamo i beceri "prima gli italiani" non ne pregiudichino la crescita, o facciano insorgere voglie di rivalsa distorte.

    Un abbraccio per le sfighe, spero tutto bene, ora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se penso ai miei...ai nostri...figli o alunni...non l'avrebbero fatto. Li teniamo troppo "bambini".

      Elimina
  2. Non esiste la sfiga. A te sono semplicemente capitate casualità negative.
    Non lamentarti del caldo 'ché tra poco arriva il ciclone Poppea.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo allora che le casualità negative si sono molto concentrate... ;P
      Ho visto Gus. Non parlatemi di autunno...

      Elimina
  3. Segnali incoraggianti, non c'è dubbio :)
    In bocca al lupo per il resto delle tue vacanze allora!

    RispondiElimina
  4. Vai a farlo capire ai coglioni che scrivono su quel blog

    RispondiElimina
  5. Certi ragazzini sono migliori degli adulti, certamente più dignitosi e maturi.
    Mi spiace per la visita in pronto soccorso, spero niente di grave.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poteva andare molto peggio, dai.
      Ora siamo rientrati, pronti a questo nuovo inizio...

      Elimina
  6. è vero, hanno una maturità che ci è ignota, penso perché in giro c'è troppa bambagia. Lo notavo con un'amica che ha adottato una bimba indiana di sei anni, una piccola donna in certe cose, ha le premure tipiche di un adolescente.

    RispondiElimina
  7. la differenza tra il fascioleghista e chi guarda al singolo episodio giudicandolo per quello che è, cioè un singolo episodio, la si può riscontrare in un fatto di cronaca emerso ieri

    sembra che nell'alessandrino due diciassettenni italiani abbiano menato e ripreso col telefonino un minore richiedente asilo. il fatto è quindi: due coglioncelli italiani, come ce ne sono tanti spesso per colpa di genitori altrettanto italiani, verranno indagati per avere menato un altro minore incidentalmente straniero. il fascioleghista invece dirà che se il negro se ne stava a casa sua non succedeva nulla, che la colpa è del piano, di soros e comunque renzimmerda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rido.
      Diciamo che ogni notizia é il modo, dei pretestuosi e ottusi, per veder confermate le loro teorie.

      Elimina

  8. Sono talmente prevenuto che quando ho letto "Ad un certo punto arrivano due mussulmani" ho pensato: Ecco, ora succede qualcosa di brutto.

    Che persona disgustosa. XD

    RispondiElimina
  9. Il ragazzino, che nell'attesa aveva appoggiato la testa sulle ginocchia del padre, si alza senza che nessuno glielo suggerisca. A passi svelti raggiunge il corridoio, il bagno e avvisa le signore.

    È un ritratto bellissimo.

    RispondiElimina
  10. Non so perchè l'altri giorno non lo vedevo questo post... è bellissimo <3

    RispondiElimina

La vita è così, stupisce

La vita è così, stupisce

Mi piace

  • Paolo Rumiz
  • Passenger
  • Walter Bonatti e Rossana Podestà
  • pita ghiros