lunedì 18 luglio 2016

Possedere


L'altra notte ha avuto un incubo. Piangeva nel sonno, si lamentava, si girava da una parte all'altra.
Allora l'ho svegliato piano, con attenzione e parole lievi.
"Ci avevano svaligiato la casa...siamo entrati e non c'era più niente, niente". Così ha detto, appena ha aperto gli occhi, appena ha capito che tutto stava ancora al suo posto.
Ci ho messo un bel po' a riprendere sonno. Perché pensavo che al di là del senso di violazione, di quel brutto sentire che viene se qualcuno profana il tuo spazio, io non perderei nulla.
Non ho gioielli.
Non ho preziosi.
Non ho oggetti dal valore riconosciuto.
Non ho un'auto degna di essere rubata.
Ho quattro supporti tecnologici e mediali superatissimi che un ladro schiferebbe.
Possiedo metà di una casa che non occupo, e i pochi risparmi sono tutti lì,
Difficile mi dicevo, nell'arco di una vita, non aver investito economicamente in qualcosa di importante, non aver vincolato il proprio denaro ad un pezzo forte, agognato, desiderato, ed infine fatto proprio.
Significa forse che non ho velleità, sogni, scopi?
Mi sono detta che forse è anche buona quest'assenza di legami con le cose materiali, che a conti fatti, non ho nulla di superfluo che si è fatto essenziale, quindi posso permettermi di "perdere".
Ma ho anche capito che le mie velleità, i miei sogni, i miei scopi, sono sempre stati legati alle esperienze, al costruire scenari utilizzando tutti i colori, al cucire un po' di bellezza intorno. Per me, per chi amo, perchè mi è sempre parso questo il senso di tutto. Allora nel sugo al pomodoro ci metto anche le olive e se faccio l'amore accendo una candela e una sera ballo, se c'è da ballare. 
Che le olive costano due euro, la candela è in offerta all'Ikea e i piedi ballano da soli, quando c'è la musica giusta, leggeri e flessuosi.

P.S. Mi scuso anticipatamente per la monotonia del tema che ultimamente domina. Ma è così: quando giro intorno ad un pensiero ci affondo e ci riaffondo finchè non faccio un pelo di luce. 

26 commenti:

  1. e scusarti de che?

    l'unica cosa è che a me darebbe fastidio la candela mentre faccio l'amore. ma di più mi darebbe fastidio la musica. cioè, perderei la concentrazione.

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    1. Mi scuso del fatto che di fronte a tanto dolore intorno, al male che in questi giorni affrontiamo, senza sapere da che parte guardarlo, affrontarlo, io tratto qui della mia unghia rotta.
      Attraversa un tempo difficile, l'uomo, e non siamo più preparati all'odio, non sappiamo difenderci nei nostri mondi di ovatta.
      Ecco, di questo mi scuso. Di parlare di me, della mia unghia rotta, mentre fuori piove scuro.

      P.s. Ma non mi dirai che pure la candela ti deconcentra Fra!!!

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    2. invece è giusto che sia così, sentire ora, più che mai, la vita che vibra...ognuno ha il suo modo di elaborare un dolore, anche se generalizzato.Scusarti non devi, anzi insisti nelle piccole ed importanti cose che costruiscono i nostri giorni, che è un piacere carezzevole leggerti :)
      Poi parliamo a Francesco ;)) ma come ti deconcentra una candela ? guarda che gioia non intendeva fare un gioco masochistico con la cera calda eh? ;D

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    3. se ci facciamo turbare in eccesso dal dolore stiamo solo peggio Gioia

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    4. La vita che vibra e alla quale dare un valore.
      Sì, mi piace.

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    5. Non ti scusare, il mio mondo è il mio rifugio;)

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  2. La sottrazione di di oggetti, talvolta, non è la cosa più grave nei furti in abitazioni.
    Il senso del rifugio violato è spesso assai più grave.
    In ogni caso, in un paese in cui vigeva già l'incultura dell'impunità, sono stati innestati a forza milioni di balordi, delinquenti, senz'arte ne parte alloctoni che non hanno alcun reddito e lavoro. Ovvio che le cose potranno solo peggiorare.

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  3. Manfatti scusa de che?
    Gioisci di queste tue ricchezze Gio', io avrei fatto altrettanto ma il destino cinico e baro ha voluto che accendessi un mutuo adesso, a 50 anni, per i prossimi 20.

    E sai cosa ti dico? Mi manca tanto quella romanità borgatara e spensierata, quella che ascoltava i Vianella cantare, appunto, "semo gente de borgata...".
    Si viveva i 50mq e se qualche rubagalline fosse entrato in casa, avrebbe lasciato un'offerta...

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    1. Molto, molto triestino come pensiero.
      L'ho sempre creduto che triestini e romani abbiano molto in comune...

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    2. Non saprei, a parte Capello ho conosciuto solo un altro triestino, ma questo l'avrei volentieri ciancicato sotto la macchina.
      Quello che volevo dire era che davvero si dava importanza alle emozioni, perché di cose ce n'erano ben poche. E tutto sommato nemmeno si sentiva il bisogno di averle.

      Così come la casa. Stavamo in 5 in 50mq, pagando una pigione che era la prima cifra accantonata appena arrivava lo stipendio. Mo' c'è sta fregola del possesso, delle dimensioni... ma quando mai le dimensioni contano? :D
      (messaggio subliminale inviato all'aria, hai visto mai)

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    3. Ma poi che messaggio mando... ormai è annata.
      Però sai che figo, quando ai vigili che te stanno a murtà je piagnucoli: "essù siate boni, c'ho moje, fiji, er mutuo... la suoceraaahh!!!".

      Io me dovrei svejà piangendo, altrochè.
      È che proprio nun pijo sonno... sono posseduto!

      (scusate, devo essere in calo di zuccheri...)

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    4. Non so se era meglio. Di sicuro era più semplice tutto, poche divagazioni, pochi sogni. Ma molti pilastri sicuri, che forse adesso neanche vorremmo...

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  4. possiedi e non farti possedere dagli oggetti, mi pare lo dicesse Maupassant ... per il resto devo riconoscerti una vena che ti accomuna alla Julie di Malaussene .. scommetterei che hai letto Pennac .... mi sbaglio?

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    1. Mi regalarono La Prosivendola...ma non ricordo molto, era appena uscito, una vita fa.
      Ho però cercato adesso qualche informazione. Tipa tosta :))

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  5. Non ti devi scusare!
    Purtroppo fattacci brutti ma brutti brutti ne succedono sempre e ovunque... purtroppo. Ma come c'e' il dolore c'e' anche (e per fortuna) la gioia.
    Io, al momento, giro come una trottola (ma per varie scocciature burocratiche, ma risolvibili) e, nonostante la preoccupazione latente, lascio che questi giorni trascorrano sereni (qui) per quanto è possibile.

    La cosa più bella è comunque vedere quanto i bambini siano pieni di entusiasmo e vita, anche nei momenti più bui...

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    1. E' che adesso la cosa si fa ravvicinata, costante...
      Ecco, i bambini. Ieri sera li guardavo in paese, correre al tramonto. Rondini.
      Ti abbraccio

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  6. Il blog serve a descrivere la propria unghia rotta, proprio mentre fuori piovono camion e binari unici, serve a ricordare di candele accese, di olive nel sugo e di cuore che balla anche con le lacrime agli occhi. Serve a raccontarselo soprattutto, per non perderlo mai di vista, proprio noi. Noi che ce lo scriviamo.

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  7. sinceramente non ho trovato noioso il tuo post, e credo che sviscerare un pensiero alle volte, sia l'unico unico modo per passare oltre

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  8. Perseguire la vacuità delle cose... e riuscirci dando primaria importanza a sentimenti è un percorso difficile ma percorribile.
    Certo adesso averle perdute ma possederne ancora tante permette di poter dedicare il tuo spirito a ciò che più ti aggrada.
    Stregabugiarda

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    1. Ho la fortuna di poter dire che forse non ho mai "perso", ma solo "trasformato".
      Ciao Strega :)

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  9. Che poi, mai mi sono sentita tanto violata nel profondo, come quando mi derubarono entrando nella mia casa in piena notte...

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  10. Non tutti gli investimenti son fatti nel materiale....

    Bacio Bimba

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La vita è così, stupisce

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